Sybil – Labirinti di donna
dal 09/09/2021 al 15/09/2021
Date e orari spettacoli
Regia di Justine Triet. Un film con Virginie Efira, Adèle Exarchopoulos, Gaspard Ulliel, Sandra Hüller, Laure Calamy.
Sibyl ha abbandonato la scrittura per diventare psicologa, ma con il tempo la voglia di scrivere è tornata: dunque la donna chiude le terapie in corso con i suoi pazienti e comincia a immaginare la trama del suo nuovo romanzo. Ma a sorpresa una giovane attrice, Margot, la contatta telefonicamente con voce disperata: è incinta del coprotagonista del film che sta girando, e la compagna ufficiale dell’attore è proprio la regista di quel film.
Per motivi che nemmeno lei sa spiegarsi, Sibyl prende in cura questa unica e ultima paziente, e diventa per lei un punto di riferimento imprescindibile soprattutto per quanto riguarda la scelta della ragazza se abortire o portare avanti la gravidanza. In realtà anche per Sibyl Margot diventa a poco a poco necessaria, con una sorta di transfert alla rovescia. La psicologa/scrittrice, che ha alle spalle una gravidanza problematica e un passato di alcolista, si identifica fin troppo nella sua paziente.
Sibyl, il cui titolo rimanda subito a quello quasi identico del memorabile film di Daniel Petrie su una paziente psichiatrica dalle multiple personalità, affronta un tema infinitamente ripetuto nel cinema: quello del doppio, che in questo come in molti altri casi prende forma femminile, con una donna più adulta e una più giovane al centro della narrazione.
La regista neoquarantenne Justine Triet mette una grande quantità di carne al fuoco: personaggi, temi – la passione, i rapporti di coppia, la rivalità femminile, la maternità, il vampirismo artistico, la natura elusiva della creatività, la promiscuità del mondo del cinema – e generi – commedia, melodramma romantico, dramma psicologico. Ma il troppo stroppia, e nessuno di questi argomenti o toni narrativi è messo a fuoco in modo chiaro o veramente innovativo.
Sabato 11 e domenica 12 sett. 1° 19:40 2° 21:30
In programmazione
dal 09/09/2021 al 15/09/2021Date e orari spettacoli
Sibyl ha abbandonato la scrittura per diventare psicologa, ma con il tempo la voglia di scrivere è tornata: dunque la donna chiude le terapie in corso con i suoi pazienti e comincia a immaginare la trama del suo nuovo romanzo. Ma a sorpresa una giovane attrice, Margot, la contatta telefonicamente con voce disperata: è incinta del coprotagonista del film che sta girando, e la compagna ufficiale dell’attore è proprio la regista di quel film.
Per motivi che nemmeno lei sa spiegarsi, Sibyl prende in cura questa unica e ultima paziente, e diventa per lei un punto di riferimento imprescindibile soprattutto per quanto riguarda la scelta della ragazza se abortire o portare avanti la gravidanza. In realtà anche per Sibyl Margot diventa a poco a poco necessaria, con una sorta di transfert alla rovescia. La psicologa/scrittrice, che ha alle spalle una gravidanza problematica e un passato di alcolista, si identifica fin troppo nella sua paziente.
Sibyl, il cui titolo rimanda subito a quello quasi identico del memorabile film di Daniel Petrie su una paziente psichiatrica dalle multiple personalità, affronta un tema infinitamente ripetuto nel cinema: quello del doppio, che in questo come in molti altri casi prende forma femminile, con una donna più adulta e una più giovane al centro della narrazione.
La regista neoquarantenne Justine Triet mette una grande quantità di carne al fuoco: personaggi, temi – la passione, i rapporti di coppia, la rivalità femminile, la maternità, il vampirismo artistico, la natura elusiva della creatività, la promiscuità del mondo del cinema – e generi – commedia, melodramma romantico, dramma psicologico. Ma il troppo stroppia, e nessuno di questi argomenti o toni narrativi è messo a fuoco in modo chiaro o veramente innovativo.