Io lo so chi siete
dal 30/03/2022 al 30/03/2022
Date e orari spettacoli
- Regia: Alessandro Colizzi
-
Attori:
Vincenzo Agostino – sé stesso,Attilio BolzoniStefania LimitiFabui RepiciLuca TescaroliIvan D’AnnaFlora Agostino - Sceneggiatura: Silvia Cossu
- Fotografia: Roberto Benvenuti
- Musiche: Pier Francesco Colizzi, Luca Bertelli
- Montaggio: Alessandro Colizzi
Il 5 agosto 1989 Nino Agostino, agente di polizia della Questura di Palermo, collaboratore sotto copertura di Giovanni Falcone, è a Villagrazia di Carini con la giovane moglie incinta, per festeggiare il compleanno della sorella più piccola. Sulla soglia di casa una motocicletta affianca la coppia e la crivella di colpi. Nino muore tra le braccia del padre, Ida poco dopo nel tragitto che la porta in ospedale, davanti all’intera famiglia che ha assistito impotente. I genitori da quel tragico giorno si battono per avere giustizia. Vincenzo ha giurato sulla bara del figlio che non si sarebbe più tagliato la barba e i capelli finché non fosse stata accertata la verità. Ma carte scomparse, verbali falsificati, telefonate anonime, depistaggi ripetuti, segnano una delle vicende più oscure e inquietanti delle stragi palermitane. In questi trent’anni Vincenzo non ha mai smesso di battersi, diventando così per moltissimi cittadini un simbolo di dignità e resistenza, di devozione verso quel figlio nei cui confronti non ha mai smesso di essere padre. Un monumento vivente di resistenza e lotta.
In programmazione
dal 30/03/2022 al 30/03/2022Date e orari spettacoli
Il 5 agosto 1989 Nino Agostino, agente di polizia della Questura di Palermo, collaboratore sotto copertura di Giovanni Falcone, è a Villagrazia di Carini con la giovane moglie incinta, per festeggiare il compleanno della sorella più piccola. Sulla soglia di casa una motocicletta affianca la coppia e la crivella di colpi. Nino muore tra le braccia del padre, Ida poco dopo nel tragitto che la porta in ospedale, davanti all’intera famiglia che ha assistito impotente. I genitori da quel tragico giorno si battono per avere giustizia. Vincenzo ha giurato sulla bara del figlio che non si sarebbe più tagliato la barba e i capelli finché non fosse stata accertata la verità. Ma carte scomparse, verbali falsificati, telefonate anonime, depistaggi ripetuti, segnano una delle vicende più oscure e inquietanti delle stragi palermitane. In questi trent’anni Vincenzo non ha mai smesso di battersi, diventando così per moltissimi cittadini un simbolo di dignità e resistenza, di devozione verso quel figlio nei cui confronti non ha mai smesso di essere padre. Un monumento vivente di resistenza e lotta.